sabato 18 agosto 2012

COSA VUOL DIRE AMARE - Mathieu Lindon (Barbes Editore, Ita, 2012)


Cresciuto negli uffici delle Editions de Minuit, casa editrice francesi tra le più importanti (pubblicò, tra gli altri, Samuel Beckett, Marguerite Duras, Jacques Derrida, Arthur Miller, Gilles Deleuze), fondata e diretta dai suoi genitori, Mathieu Lindon ha conosciuto e frequentato sin dall’infanzia i più noti intellettuali e scrittori francesi del dopoguerra.
 In “Cosa vuol dire amare” Mathieu racconta la sua giovinezza agitata, a tratti confusa, e la sua educazione sentimentale, all’ombra di due grandi figure: il padre editore, Jerome Lindon, altero, ingombrante e spesso imperscrutabile, ma pronto a schiudergli con naturalezza le porte del mondo; e Michel Foucault, mentore e maestro di libertà, oggetto di un amore e di un’ammirazione sconfinati, di cui l’intero libro è testimonianza.
Al fianco di amici e amanti come Hervè Guibert e Daniel Defert, Lindon ricorda i molti momenti passati con l’autore de “Le parole e le cose”, le sue idee sulla sessualità, i primi esperimenti con l’LSD, il rapporto di Foucault con l’industria culturale, a cui lui stesso è legato. Le memorie di gioventù diventano così romanzo, una vera e propria storia d’amore e di letteratura, tra i cui personaggi compaiono anche Beckett, Alain Robbe-Grillet, Roland Barthes. E quel che prevale non è l’interesse storico o documentaristico, ma uno sguardo di profonda innocenza sugli uomini, di lettere e non, le loro ambizioni, i movimenti del cuore, la giovinezza, l’amicizia.


Nato nel 1955, Mathieu Lindon pubblica il suo primo romanzo, Nos plaisirs, nel 1983. Nel 1984 diventa critico letterario del quotidiano “Libération” e cronista, lavoro che prosegue fino ad oggi. Nel 1987 il suo romanzo Prince et Léonardours viene minacciato di censura ma è poi salvato da una reazione degli intellettuali. Nel 1998 pubblica Champion du monde e Le procès de Jean-Marie Le Pen, e il segretario del Front National ottiene che il libro venga condannato e ritirato. Una nuova petizione di scrittori e intellettuali, e il ricorso alla corte europea dei diritti dell’uomo gli permettono di tornare in libreria. Tra gli altri suoi romanzi ricordiamo Ma catastrophe adorée (2004) e Ceux qui tiennent debout (2006). Ce qu’aimer veut dire, comparso in Francia nel 2011, è il suo maggior successo.

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