martedì 12 novembre 2013

Michel Foucault: Mal fare, dir vero. Funzione della confessione nella giustizia. Corso di Lovanio, 1981 @ Einaudi, It, Dic. 2013

Mal fare, dir vero

Michel Foucault

Funzione della confessione nella giustizia. 

Corso di Lovanio (1981)
Piccola Biblioteca Einaudi Ns, 2013
pp. XVI - 352 


A cura di Fabienne Brion
e di Bernard E. Harcourt

L'avventuroso ritrovamento del corso di Lovanio conferma quale sia stato il problema che ha orientato, dall'inizio alla fine, il lavoro di Michel Foucault: quello della verità, nei suoi rapporti con la soggettività. Una verità qui declinata nella forma peculiare ed esclusiva della storia dell'Occidente, quella della confessione. Il cuore di queste lezioni, infatti, è costituito dalla ricostruzione del dispositivo che va dalle pratiche penitenziali nel cristianesimo primitivo alle procedure di veridizione di sé e sottomissione nel monachesimo cenobitico. È lí, secondo Foucault, che è stato allestito un nuovo tipo di soggettività, ormai indissolubilmente legato all'obbligo di verbalizzazione della colpa commessa e al dovere di esplorazione degli arcana conscientiae, nucleo dell'inquadramento cristiano dell'esistenza individuale. Attraverso la progressiva generalizzazione ed estensione di un'ermeneutica che si mette a ricercare nel «foro interiore della coscienza» e nelle spire della concupiscenza la verità segreta dell'anima, Foucault diagnostica la nascita di una forma di governo degli individui destinata a investire la vita nella sua totalità, fino alle tecniche giudiziarie dell'età contemporanea e alle procedure di medicalizzazione dell'esistenza, origine di tutte le psicologie che pretenderanno, di lí in avanti, di decifrare i misteri dell'anima, facendoci credere che solo cosí potremo accedere alla libertà e alla verità. È forse allora proprio per rimetterle in discussione che Foucault si spingerà a formulare il solo imperativo e la sola prescrizione che abbia mai enunciato: «Non confessiamo mai!»


Nessun commento:

Posta un commento