martedì 9 aprile 2013

Stefano Righetti - Foucault interprete di Nietzsche. Dall'assenza d'opera all'estetica dell'esistenza - Mucchi Editore, It, Dicembre 2012


Stefano Righetti 
Foucault interprete di Nietzsche. Dall'assenza d'opera all'estetica dell'esistenza - 
Mucchi Editore. Dicembre 2012

Prefazione: Manlio Iofrida

Il presente lavoro intende approfondire un aspetto del pensiero di Foucault ancora poco indagato, per quanto ben noto e indicato da diversi studiosi come un aspetto essenziale del suo lavoro e, più in generale, del pensiero francese contemporaneo. Se i rapporti di Foucault con il pensiero nietzschiano sono infatti al centro di alcuni studi specifici, e se il pensiero di Nietzsche è ormai unanimemente indicato come uno dei riferimenti principali di Foucault, in realtà, le implicazioni di questo rapporto, e il modo in cui Foucault utilizza gli strumenti del pensiero nietzschiano, rimangono avvolti da una certa oscurità e risentono spesso di un’impostazione letteraria generalizzante. Al contrario, in modo approfondito e con risvolti originali, lo studio intende restituire all’interpretazione nietzschiana di Foucault una complessità per molti aspetti inedita. I temi che Foucault assume da Nietzsche e che costituiscono lo sfondo concettuale delle sue opere, dando forma al suo metodo critico, non sono infatti univoci, ma mostrano differenze specifiche a seconda dei diversi momenti del suo pensiero. Ripercorrendo per intero l’opera e la riflessione di Foucault, il libro mette quindi in luce le diverse letture di Nietzsche presenti in Foucault, per rivelare, allo stesso tempo, l’originalità dell’interpretazione foucaultiana rispetto a quella di altri autori contemporanei.

STEFANO RIGHETTI, dottore di ricerca e studioso del pensiero di Foucault e della filosofia francese contemporanea (Soggetto e identità. Il rapporto anima-corpo in Merleau-Ponty e Foucault, Mucchi 2006). Suoi saggi sono apparsi su riviste specializzate, fra le quali, Iride, Dianoia e Millepiani. Ha fondato e diretto la rivista La Stanza Rossa – prima pubblicazione in Italia a occuparsi in modo specifico del rapporto fra arte e nuove tecnologie (La Stanza Rossa. Trasversalità artistiche e realtà virtuali negli anni Novanta, Costa&Nolan 2007). Tra i suoi testi, La fantasia e il potere (Mucchi 2008), Foucault interprete di Nietzsche. Dall'assenza d'opera all'estetica dell'esistenza, (Mucchi, 2012).

MANLIO IOFRIDA, (Catanzaro, 1951), dopo gli studi a Pisa, all’Università e alla Scuola Normale Superiore, dal 1993 insegna all’Università di Bologna. Storico della filosofia, da vari anni le sue ricerche vertono sulla filosofia francese contemporanea e sul pensiero di Adorno; tra le sue principali , pubblicazioni i volumi: Forma e materia. Saggio sullo storicismo antimetafisico di Jacques Derrida, ( ETS, 1988);Decostruzione storia della filosofia, (ETS, 1996); ha inoltre curato e tradotto in italiano Margini della filosofia di Jacques Derrida (Einaudi, 1997); Per una storia della filosofia francese contemporanea da Jacques Derrida a Maurice Merleau-Ponty(Mucchi, 2007). Attualmente dirige il progetto filosofico collettivo Officine filosofiche(Mucchi).

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