mercoledì 2 settembre 2015

Futuri futuribili: Inadeguatezza del senso politico comune dei movimenti di sinistra - Parte III - Recensione del libro "Gli algoritmi del capitale", curato da Matteo Pasquinelli


Futuri futuribili: Inadeguatezza del senso politico comune dei movimenti di sinistra

di Obsolete Capitalism

( Parte III - tratto da "Dromologia, bolidismo e accelerazionismo marxista. Frammenti di comunismo tra al-Khwarizmi e Mach" -
Recensione del libro "Gli algoritmi del capitale", curato da Matteo Pasquinelli )



Pasquinelli e gli estensori del Manifesto per una politica accelerazionista, Alex Williams e Nick Srnicek, hanno un primario obiettivo politico, salutare per tutti. Riappropriarsi del futuro, o per meglio precisare, dell’elaborazione di una nuova idea del futuro che non combaci né con l’idea del futuro perpetrata dall’attuale situazione politica - l’austerity in primis, con il correlato mantra della crisi permanente dell’ordine politico, sociale ed economico delle società occidentali - né con le predominanti visioni alternative proposte dalle forze di sinistra, siano esse moderate o radicali. Infatti, tra i tanti futuri futuribili, un discorso a parte merita il futuro della sinistra. Buona parte delle visioni di chi critica da sinistra l’attuale involuto ordine politico mantiene nel proprio DNA politico due ‘elementi caratterizzanti’ che l’accelerazionismo attacca con vis polemica: la tecnofobia e la folk politics. Per folk politics Williams e Srnicek intendono, in particolare, ‘il senso politico comune dei movimenti di sinistra, così come si è costruito storicamente e collettivamente' (Srnicek, Folk Politics and the Future of the Left, 2014), ovvero le lotte ‘residuali’ del localismo fondato su quell’anti-capitalismo orizzontale che parte dalle ‘decrescite felici' - una posizione intellettuale che in Occidente é ben espressa da Serge Latouche e Mauro Bonaiuti - per arrivare ai movimenti eco-anarco-antimodernisti alla No-Tav, passando per il sindacalismo vetusto, marxista e non, che rasenta il neo-corporativismo o che opera su cartografie eminentemente localistiche. La critica accelerazionista non è basata su una contrapposizione frontale, o su un atteggiamento di rigetto, di queste forze, ma sull’idea del tutto fondata che, per ricostituire una nuova prospettiva socialista vincente, sia necessario cambiare drasticamente strategia. E’ la forma di resistenza e di lotta che va cambiata. E’ necessario sfidare lo Stato-Mondo sul suo stesso campo d'azione, cioè globalmente, evitando però gli errori che si sono compiuti su quell’asse di lotte, da Genova 2001 in poi, logica dello scontro frontale con il «mondialismo». Il problema contingente e prospettico della lotta politica era ed è un problema di scala. ( segue QUI )


( Nota dell'editore: il testo completo si compone di 22 paragrafi che verranno pubblicati giorno per giorno, a partire dal 31 agosto 2015. Il titolo del breve saggio/recensione è "Dromologia, bolidismo e accelerazionismo marxista. Frammenti di comunismo tra al-Khwarizmi e Mach" )



Picblog: Euthanasia Coaster by Julijonas Urbonas: Challenging the physical and psychological limits of the human body, this speculative design is intended to slowly ascend 1,700 feet into the air before launching passengers down seven loops at a mind-boggling speed of 330 feet per second. The roller coaster aims to give its riders a diverse range of experiences from euphoria to thrill, tunnel vision to a loss of consciousness and, eventually, to the end result: death.

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