Pierre Macherey
Da Canguilhem a Foucault La forza delle norme
Introduzione di
Vinzia Fiorino e Paolo Savoia
Il tema è di grandissima portata. Lo è essenzialmente perché il testo di Pierre Macherey, accostando le riflessioni di Michel Foucault a quelle di Georges Canguilhem, ci immette in un ambito che spazia dall’epistemologia storica alla formazione dei concetti nelle discipline scientifiche e storiche, al consolidamento di talune pratiche conoscitive1. Ma è soprattutto un testo, a nostro avviso, del tutto sperimentale che, lungi dal proporre definizioni conclusive, fornisce una serie di riflessioni su un tema, qual è quello delle norme, cui difficilmente storici, filosofi, scienziati sociali possono sfuggire.
È, però, in primo luogo utile ricordare che l’autore dei saggi che seguono, Pierre Macherey, è un grande storico della filosofia, co-autore del leggendario Lire le Capital ideato da Althusser, nonché allievo dello stesso Canguilhem. È lui stesso, nella premessa, a restituirci il clima straordinariamente effervescente e appassionato che ha segnato una delle stagioni più innovative del pensiero filosofico francese, quella degli anni Sessanta e Settanta che ha avuto il suo epicentro presso l’École Normale e che ha posto al centro del dibattito filosofico un ampio spettro di argomenti teorici inerenti al marxismo, allo strutturalismo e alla storia epistemologica dei concetti scientifici. È lo stesso Macherey a chiarire con acume e acribia le ragioni che hanno accomunato, così come quelle che hanno allontanato, la riflessione di Georges Canguilhem da quella di Michel Foucault. (...)
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