sabato 7 gennaio 2012
Felice Cimatti - La vita che verrà. Biopolitica per Homo Sapiens (Ombre Corte, It, 2011)
La vita che verrà è quella che, finalmente, di nuovo possiamo immaginare oltre quella che stiamo vivendo. Una vita che in molti hanno provato a farci credere fosse non solo l'unica possibile ma anche la migliore. Ma oggi sappiamo che questo non è vero, che altre vite sono possibili, che così come - ad esempio - non moriamo più per il virus del vaiolo (che sopravvive ibernato solo nei frigoriferi di due laboratori scientifici), possiamo anche vivere senza e oltre il capitalismo. Non è certo la prima volta che una vita diversa viene immaginata, e non sarà certamente nemmeno l'ultima. L'idea di questo libro è che per provare a immaginare la vita che verrà sia necessario partire dalla natura umana. Siamo animali fatti di immaginazione, e quindi di desiderio, quello stesso desiderio di cui il filosofo Gilles Deleuze diceva che "non ce n'è mai abbastanza". E siamo questa capacità di immaginare perché la nostra natura biologica coincide, di fatto, con la facoltà di linguaggio. Forse allora è la biolinguistica, la scienza che studia il linguaggio come fenomeno biologico, che ci serve per capire come può essere una vita umana adatta alla nostra natura.
Felice Cimatti insegna Filosofia del Linguaggio all'Università della Calabria. Tra le sue ultime pubblicazioni: Il senso della mente (Bollati Boringhieri, 2004), Il volto e la parola (Quodlibet, 2007), Il possibile e il reale. Il sacro dopo la morte di Dio (Codice Edizioni, 2009), Naturalmente comunisti. Politica, linguaggio ed economia (Bruno Mondadori, 2011). Collabora con "il manifesto" e "Tuttoscienze". È uno dei conduttori del programma radiofonico "Fahrenheit" (Radio3).
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